NUONA DIRETTIVA EUROPEA CASE GREEN

NUONA DIRETTIVA EUROPEA CASE GREEN

A cura dell’Ufficio Studi

Il 14 marzo il Parlamento Europeo ha approvato il testo che prevede la ristrutturazione degli immobili europei con l’obiettivo di renderli più sostenibili per l’ambiente. Il 7 dicembre è stato raggiunto un accordo provvisorio con alcune variazioni della trattativa, il cui testo è stato approvato a maggioranza ieri in Commissione Industria del Parlamento Europeo.

L’accordo obbliga gli Stati europei all’efficientamento energetico del parco immobili entro il 2050.

In estrema sintesi la Direttiva detta EPBD ( Energy Performance of Buildings Directive) prevede:

  •  Tutti gli edifici di nuova costruzionedovranno essere a zero emissioni a partire dal 2030
  •  Gli edifici residenziali e pubblici dovranno ridurre del 16% il loro consumo energetico medio entro il 2030
  • Entro il 2035 la riduzione per gli immobili residenziali dovrà raggiungere il 22%,mentre per quelli pubblici la scadenza viene anticipata al 2033 e la percentuale sale a 26%

In una prima fase della Direttiva si parlava di una possibile nuova classificazione unificata delle classi a livello europeo che avrebbe previsto parametri meno stringenti rispetto l’attuale classificazione italiana.

Con l’ultimo aggiornamento del 7 dicembre, però, sono stati rimossi gli obblighi legati alle classi energetiche. Secondo il nuovo testo, infatti, l’efficientamento energetico degli edifici non si baserà più sulla certificazione energetica, ma su obiettivi medi che variano a seconda del Paese.

Queste medie di riferimento sono definite sulla base del patrimonio edilizio, del sistema nazionale di classificazione energetica e delle strategie di ristrutturazione.

La Direttiva comporterà comunque dei notevoli costi di ristrutturazione in quanto la maggioranza degli italiani possiede casa e la maggior parte del patrimonio immobiliare italiano non rientra sicuramente nella categoria delle ”case verdi”

Si può pertanto ipotizzare nel caso di mancate ristrutturazioni considerevoli perdite di valore delle unità immobiliari. Riflessi sono ipotizzabili anche nel settore dei mutui per l’acquisto delle abitazioni dove potremmo trovarci di fronte a mutui per le case green più sostenibili, dall’altra mutui per il resto del mercato immobiliare fortemente penalizzanti.